con Matteo Ferrari e Massimo Lazzeri
scene e luci Andrea Coppi
voce della fata Franca Salin
voce di Cenerentola Martina Segatta
costumi Giacomo Sega con la collaborazione di Andrea Coppi
parrucche Nadezhda Simeonova
drammaturgia e regia Massimo Lazzeri
C’è un ballo tra pochi giorni, un ballo importante. È il re che l’ha voluto. È la regina che ha invitato tutte le dame del reame. E la posta in gioco è molto alta. Non è ufficiale, ma si dice in giro che alla fine della serata il principe sceglierà la sua futura sposa.
Vanna e Gianna sono elettrizzate, cercano di scegliere degli abiti raffinati, di camminare con eleganza, di trovare il modo di distinguersi dalle altre. Ecco perché le due sorelle passano il tempo ad allenarsi, a curare nei minimi dettagli il loro numero: una creazione originale che unisce canto e danza, una coreografia che il principe certo non potrà non notare. Peccato che la loro caratteristica più evidente, che spicca subito all’occhio di ogni potenziale corteggiatore e che istantaneamente lo scoraggia dal compiere anche un minimo passo, sia la loro bruttezza. Vanna e Gianna sono brutte. E sgraziate. E non particolarmente simpatiche. Però non lo sanno, non se ne rendono conto.
La sorte poi, si sa, premierà quella Cenerentola che, agli occhi delle sue sorellastre e per dirla con le parole di Gianni Rodari, non merita niente di più che “restare zitella e far la guardia alla pentola”. Quello che però nessuno sa è che la sorte premia anche Vanna e Gianna, che al ballo -inspiegabilmente- hanno fatto colpo su un duca e un cameriere.
Quindi… che importa se Cenerentola sposa il principe? Per una volta il lieto fine c’è. Per tutte e tre.
Lo spettacolo racconta una fiaba classica, rivisitata cambiando il punto di vista e cercando di portare il pubblico a parteggiare -almeno un pochino- per queste due fanciulle, che hanno come colpa più grande quella di non essere belle.
La zucca-carrozza, i topi-cavalli e il cane-cocchiere vengono resi con le ombre cinesi, così come i personaggi di Cenerentola e del Principe: due silouhette che gli spettatori vedranno attraverso le vetrate del castello durante la poetica scena della serata danzante, come se fossero anche loro degli invitati.
Il tono è sempre giocoso e scanzonato (le sorellastre sono interpretate da due attori!), la narrazione e la recitazione sono arricchite dalla musica e dalle canzoni. Alcuni semplici quanto efficaci effetti teatrali, il coinvolgimento di alcuni spettatori nella scena della serata danzante, un po’ di ironia, magia e allegria rendono questo spettacoli esilarante e travolgente dalla prima scena agli inchini finali.
E -fidatevi!- quando vedrete Vanna e Gianna agghindate per il ballo non potrete fare a meno di esclamare “Oooohhh!”.
Età consigliata: dai 4 ai 9 anni
Durata: 1 ora circa
Tecniche utilizzate: teatro d'attore, ombre
Questo spettacolo è stato realizzato
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