con Adele Pardi, Settimio Petrucci e Andrea Coppi
e con la partecipazione di Massimo Lazzeri e Federica Chiusole
pupazzi Nadezhda Simeonova
scenografie e luci Andrea Coppi
voci delle bambine Camilla, Sara, Karin, Sofia
riprese e montaggio video Silvia Sartori
drammaturgia Massimo Lazzeri e Silvia Roncaglia
regia Massimo Lazzeri
Siamo in uno studio televisivo, fervono i preparativi di un talk-show che in ogni puntata ospita un personaggio importante e famoso.
La presentatrice si prepara, si trucca, si pettina, si arrabbia perché il suo assistente non le ha preparato la bottiglietta d’acqua, ha pretese assurde, è sgarbata e isterica, ma è anche prontissima a esibire il suo sorriso migliore e tutta la sua simpatia non appena inizieranno la riprese del programma.
L’assistente si affanna per sistemare la scena, gli oggetti necessari, gli sgabelli, i microfoni, le telecamere e per soddisfare tutte le richieste della presentatrice. Prima di iniziare le riprese il tecnico si occupa del pubblico: mostra la scritta “applausi”, spiega come e quando applaudire, fa delle prove di applausi.
Arriva l’ora di inizio del programma, parte la sigla e, finalmente, la presentatrice introduce l’ospite, un ospite speciale: il Lupo. Il Lupo delle fiabe, quello sempre affamato e sempre sfortunato, quello che ha avuto a che fare con porcellini e capretti, nonne e bambine, santi e cacciatori.
Dopo una breve introduzione, con riferimenti alla vita un po’… “particolare” di questo ospite, alle sue abitudini, ai suoi… gusti, ci saranno collegamenti e interviste con due personaggi che hanno avuto a che fare con il Lupo: uno dei tre porcellini e la nonna di Cappuccetto Rosso, vecchia e un po’ sorda.
Il Lupo farà anche delle piccole confidenze: racconterà che quando non riesce a prendere sonno si mette a contare le pecore (ecco perché quando poi si sveglia ha una fame tremenda), perde il pelo (ed è terrorizzato all’idea di perderlo completamente), sogna di fare il cantante blues (con una leggera sfumatura rock).
Approfitta quindi della situazione per cantare una canzone da lui composta, nella quale fa un largo uso della vocale “u”.
Inizia la sigla di chiusura del programma, la presentatrice saluta il pubblico: il talk-show è terminato, ma il Lupo indugia ad andarsene. La presentatrice lo ringrazia e fa per uscire. Il Lupo prende coraggio e… la invita fuori a cena! Come andrà a finire la serata? Cosa scriveranno i giornali nei giorni successivi?
Come in tutte le produzioni per bambini, anche in questa il Teatro delle quisquilie mette in campo (anzi… in scena!) l’allegria, la leggerezza, la voglia di non prendere le cose troppo sul serio, la sfacciataggine di prendere per buone delle situazioni assurde e poco credibili. Ma cerca anche di curare nei dettagli la drammaturgia, i dialoghi, le canzoni originali cantate dal vivo, le scenografie, che riservano sempre qualche momento di magia e, per la prima volta, sperimenta l’uso dei video, per realizzare, con i pupazzi animati, le interviste ai personaggi in collegamento esterno.
Signore e signori, un ospite d’eccezione: il signor Lupo!
Destinatari: bambine e bambini dai 4 ai 9 anni
Durata: 1 ora circa
Tecniche utilizzate: teatro d’attore, video, canzoni originali