Massimo Lazzeri e la Banda Sociale di Pergine
Finché noia non ci separi
Musica d'autore
Testi e musiche Massimo Lazzeri
Arrangiamenti e direzione Claudio Dorigato
Finché noia non ci separi è l’incontro fra un cantautore e una banda, un incontro artistico e umano. Un concerto insolito, curioso, bizzarro. Chitarra e voce avvolti –e, in qualche momento, travolti– da quaranta strumentisti, guidati da un direttore che, per l’occasione, si è fatto sarto –anzi, stilista– e ha confezionato su misura degli arrangiamenti come abiti di gran moda. Finché noia non ci separi è una storia d’amore, un matrimonio. Riuscito.
Immagini e Canzoni tratte dal concerto del 19.6.16
Foto di Giorgio Mariotti
Fonico Giacomo Plotegher
La presentazione del Presidente Franco Oss Noser
La collaborazione fra la Banda Sociale e l’artista Massimo Lazzeri inizia l’anno scorso per la realizzazione de “I musicanti di Brema” dei Grimm, presentato al Teatro di Pergine e poi replicato varie volte.
Ne è nato un sodalizio artistico molto forte fra Massimo (cantante-attore-musicista-drammaturgo), Claudio Dorigato (direttore e concertatore) e gli strumentisti della Banda Sociale di Pergine.
Pochi di noi sapevano che Massimo aveva composto anche delle canzoni, che canta, pubblicate su CD. Personalmente l’ho sentito in un concerto “da appartamento” l’estate scorsa, accompagnato dalla sua chitarra e da uno splendido saxofonista. Emozione pura!
Quando il maestro Claudio mi ha accennato alla possibilità di “confezionare” un concerto con le canzoni e la voce di Massimo ne sono stato entusiasta.
Questo progetto trova un collegamento ideale con la storia della Banda Sociale e con quella dello spettacolo a Pergine, dall'operetta "Pensierino", del 1925, con la musica di Giovanni Serra, alle compagnie teatrali amatoriali, dagli “Amici della Musica e del Teatro” a Pergine Spettacolo Aperto.
La Banda Sociale riprende dunque i fili di questa storia, di queste storie, dando valore agli artisti perginesi e proponendo al pubblico le loro proprie realizzazioni.
In più occasioni ho avuto modo di ribadire che “una comunità, se è attenta ai propri artisti e all’arte in senso lato, è una comunità che può guardare con speranza al proprio futuro”.
E Pergine può affermarlo.
Il presidente Franco Oss Noser
La presentazione di Massimo Lazzeri
Cantare e scrivere canzoni hanno sempre mantenuto i primi posti nella mia personale scala di priorità. Canto perché mi piace e scrivo perché mi viene.
Canto ovunque: a casa, al lavoro, mentre vado in bicicletta e mentre sono in fila alla cassa del supermercato. Lo faccio distrattamente, a volte me ne rendo conto solo nel momento in cui mi accorgo che chi mi sta intorno mi guarda strano.
Le canzoni vengono da sole, sono idee che arrivano all’improvviso, e allora devo prendere carta e penna e segnare le frasi che si succedono una dopo l’altra, la melodia che si fonde con le parole. Per me scrivere una canzone è un’urgenza, questione di minuti. Certo poi si può sempre limare, aggiungere, cestinare.
D’accordo, mi piace cantare per strada e a casa, ma cantare le mie canzoni e suonare la chitarra davanti a un pubblico mi dà un’emozione diversa: è un’occasione per divertire e divertirsi, e soprattutto per condividere qualcosa di intimo, che può risuonare in chi ascolta, può far vibrare le corde dell’anima.
Se poi le stesse melodie vengono suonate da un’intera banda, allora tutto viene amplificato, e non solo in termini di potenza sonora. Alla Banda di Pergine ho respirato un’aria di allegria, quasi di festa. Il maestro Claudio Dorigato ha scritto degli arrangiamenti stupendi, ha messo addosso a questi brani dei vestiti nuovi, che calzano alla perfezione. Alcuni pezzi in particolare, eseguiti dalla banda, hanno una sonorità talmente perfetta che ho l’impressione di averli inconsciamente composti per essere arrangiati ed eseguiti proprio così.
Massimo Lazzeri
